Marwan Barghouti: leader politico ed educatore Dicembre ’25

Di seguito una breve biografia di Marwan Barghouti diffusa da AssoPacePalestina.

Leader politico

Marwan Barghouti, prigioniero politico condannato a cinque ergastoli con l’accusa di aver fondato le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, braccio armato di Al-Fatah. Si è sempre dichiarato innocente, ma ha rifiutato di difendersi dichiarando di non riconoscere la giurisdizione israeliana sui territori palestinesi e la legalità dei tribunali israeliani.
Nato in Cisgiordania nel 1958, entra giovanissimo in Al-Fatah e ne diventa il leader dopo Yasser Arafat. Nel 2002, prima di venire arrestato, scrive una lettera aperta al Washington Post dichiarando che Al-Fatah “non abbandona il diritto a difendere la terra palestinese e la lotta per la libertà del suo popolo”, ma allo stesso tempo si riferisce agli israeliani come “i nostri vicini” e si schiera contro atti di violenza contro i civili israeliani. Nel 2006 redige il “Documento dei prigionieri”, un documento programmatico per la riconciliazione fra le diverse fazioni palestinesi condiviso da Fatah e Hamas che propone la fine dell’occupazione israeliana e uno Stato palestinese indipendente e sovrano, accanto a Israele, sulla base dei confini stabiliti nell’accordo del 1967.
Marwan Barghouti, riconosciuto dai palestinesi – sia da Hamas che da Al-Fatah e dalle altre formazioni politiche – come il possibile unificatore del popolo palestinese sotto un’agenda comune, è considerato il “Nelson Mandela della Palestina” non solo per la lunga detenzione, ma per la sua visione politica inclusiva, progressista e orientata al dialogo con Israele e la comunità internazionale. Gode di una popolarità maggiore di Abu Mazen. Sinwar, il leader di Hamas ucciso da Israele a Gaza, ne aveva chiesto la liberazione negli scambi di prigionieri del 2011, 2021 e 2024.

Netanyahu, consapevole del valore politico della sua liberazione, si è sempre opposto.

Educatore

Marwan Barghouti si è laureato in Storia all’Università di Bir Zeit in Cisgiordania, dove diventa rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. Ottiene poi una seconda laurea in Scienze Politiche ed un Master in relazioni internazionali.
In carcere stimola gli altri prigionieri a studiare, organizzando lezioni di diritto internazionale, di politica e storia. Molti ex-prigionieri hanno proseguito gli studi e si sono laureati grazie ai suoi insegnamenti. Invita i prigionieri anche a studiare l’ebraico, che lui conosce, perché sostiene che bisogna capire il linguaggio e la cultura di Israele per poterci dialogare.

La liberazione di Barghouti

La detenzione di Barghouti è funzionale alla politica di Israele di mantenere la dirigenza palestinese divisa nelle varie fazioni per impedire la creazione di una visione e programma unitario per lo stato palestinese. Barghouti è il simbolo dell’unità palestinese da Gaza alla Cisgiordania e fra la diaspora. Nel corso degli anni, diversi politici israeliani si erano detti favorevoli alla sua liberazione, compreso Shimon Peres, che però non fece nulla per liberarlo. Fadwa Ibrahim Barghouti, moglie di Marwan Barghouti ed avvocato, si batte da anni per la sua liberazione.
Nel 2013, Ahmed Kathrada, figura emblematica della lotta antiapartheid in Sud Africa, e Fadwa Barghouti, lanciarono, dalla vecchia cella di Nelson Mandela sull’isola di Robben Island, una campagna internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri politici palestinesi, ottenendo il sostegno di otto premi Nobel per la Pace, 120 governi e centinaia di leaders, parlamentari, artisti e studenti universitari di tutto il mondo.

Con questa nuova campagna chiediamo nuovamente la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri palestinesi.