Purús, Amazzonia: Effetti dei cambiamenti climatici e ambientali sulle Comunità indigene Ottobre ’25

La dottoressa Antonia (Tony) Lopez Gonzales, referente dell’operazione ‘Scuole di Salute-Scuole di Vita’ tra le Comunità indigene del Purús (https://www.reterr-lecco.it/purus-amazzonia-2/ e https://www.reterr-lecco.it/purus-seconda-parte/), ci ha inviato una relazione con un interessante aggiornamento sulle condizioni sempre più precarie in cui queste Comunità vivono a causa dei cambiamenti climatici e ambientali che hanno assunto dimensioni massicce, e gli sviluppi dell’operazione. A fine relazione, un elenco dettagliato delle spese effettuate con i 4.000 euro ricevuti dalla Rete Radiè Resch per il 2025 e, a nome del Comitato Ipiranga (l’associazione costituita dai giovani nativi impegnati nei progetti socio-sanitari tra le Comunità), il ringraziamento alla ReteRR per l’interesse e il sostegno economico.

Di seguito, una sintesi della relazione in attesa di incontrare Tony (dott.ssa Lopez Gonzales) a Lecco, il 28 novembre, e approfondire direttamente con lei.

“Nella regione amazzonica brasiliana del fiume Purús vivono 199 Comunità indigene rurali (103.205 abitanti secondo i dati dell’IBGE del 2024). Vivono di un’economia sostenibile di sussistenza basata sulla pesca e la coltivazione di manioca, fagioli, banane, pupunha, cupuaçu, açaí, andiroba, noci del Brasile e copaíba, nonché sull’estrazione del lattice dagli alberi della foresta. Molti beni di prima necessità vengono acquistati tramite baratto o vendita nelle aree urbane di alcuni comuni lontani giorni di navigazione. Per raggiungere le aree urbane devono viaggiare su piccole canoe che costruiscono da soli, ma il carburante è estremamente costoso, e questo rende praticamente impossibile mantenere un reddito dignitoso.
Negli ultimi anni, e in particolare quest’anno, stanno avvenendo significativi cambiamenti che incidono pesantemente sulla già difficile vita delle Comunità indigene rurali.

Cambiamenti ambientali: la deforestazione delle terre comprate per agricoltura industriale e agriturismo, avviata anche nel Purús, costituisce oggi il maggiore problema; l’incremento dell’inquinamento idrico, derivato principalmente dallo scarico di mercurio utilizzato nelle attività minerarie, compromette la salute della popolazione.

Cambiamenti climatici: hanno causato periodi estremi di siccità e periodi estremi di piogge torrenziali. La prolungata stagione secca implica prolungata scarsità di pesce, isolamento delle Comunità e impossibilità -per noi- di svolgere attività di assistenza medica sulla barca-ospedale, perché la siccità impedisce il normale funzionamento dei trasporti fluviali e costringe a viaggiare su piccole canoe, rallentando tutte le attività. L’aumento delle piogge torrenziali sta spostando la popolazione dalle aree rurali verso altre zone ramali; incide anche negativamente sulla salute delle persone. Durante le continue piogge la mancanza di servizi igienici di base ha causato un aumento di malattie infettive come la leptospirosi e persino alcuni casi di colera. Inoltre, malattie endemiche come la malaria, il morbo di Hansen, la dengue e altre malattie infettive si diffondono maggiormente perché l’intensità delle piogge e l’umidità favoriscono la riproduzione delle zanzare e la diffusione dei virus. Ora sappiamo che questi cambiamenti microclimatici stanno causando cambiamenti negli agenti patogeni, ai quali la popolazione non sempre ha un rapido adattamento immunologico.

Complessivamente, con i cambiamenti climatici, l’inquinamento idrico e la deforestazione, c’è meno biodiversità, meno sicurezza alimentare e meno salute.

A questi cambiamenti si aggiunge il cambiamento politico: i nuovi sindaci arrivati con le elezioni amministrative di ottobre dello scorso anno hanno sospeso i pur minimi contributi che venivano dati agli insegnanti e agli operatori sanitari tutti giovani nativi recentemente formati che lavorano come volontari (poiché non ci sono concorsi pubblici, né scuole, né strutture sanitarie) nei villaggi delle Comunità indigene rurali. Questi giovani hanno quindi lasciato le loro Comunità per andare a fare concorsi pubblici in altre aree “riconosciute”.

Il progetto di potenziare la scuola rurale finalizzata all’alfabetizzazione oltre che alla prevenzione sanitaria resta perciò sospeso, sia per mancanza di insegnanti, sia perché la priorità ora è quella di potenziare le Scuole di Salute nelle diverse Comunità, in costante, indispensabile condivisione con ogni Comunità, per agire sulla prevenzione sanitaria e creare spazi di apprendimento per costruire linee di azione per affrontare i cambiamenti.”

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