Di fronte al silenzio complice dei governi occidentali che continuano a fornire appoggio militare, economico e politico allo Stato israeliano, evitare di acquistare prodotti che provengono da Israele e da aziende complici dell’occupazione e del genocidio è un’azione concreta di responsabilità civile contro l’economia del genocidio (Francesca Albanese 30/06/25) che ognuna/o di noi può realizzare. Seguono informazioni utili.
1) Per evitare di acquistare prodotti che provengono da Israele:
Se sull’etichetta del prodotto non vediamo il Paese di provenienza, basta guardare le prime 3 cifre del codice a barre: 7 29 identifica Israele
Nei supermercati possono esserci frequentemente prodotti agricoli come datteri, arachidi, avocado, melagrane, pompelmi e altri agrumi, ecc. provenienti dagli insediamenti illegali dei coloni israeliani su terre palestinesi rubate. I marchi principali con cui vengono commercializzati questi prodotti sono Carmel, King Salomon, Jordan River, Jordan Plains, Ventura.
Nelle farmacie vanno evitati i farmaci generici Teva, una multinazionale farmaceutica israeliana che è leader mondiale nella produzione e commercializzazione dei farmaci equivalenti, i cosiddetti “generici”, e i farmaci con marchi Dorom, Rathiopharm e Cephalon, tutti acquistati dalla Teva.
2) Per evitare di acquistare prodotti che provengono da aziende complici di Israele (sebbene boicottare tutto sia praticamente impossibile):
Trovate qui un riassunto grafico delle aziende che sostengono Israele nominate nell’ultimo rapporto di Francesca Albanese
Inoltre, nel sito del movimento BDS: Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro il colonialismo d’insediamento e l’apartheid in Israele (da 20 anni attivo anche in Italia): https://bdsitalia.org/index.php/la-campagna-bds/risorse-bds/2909-guida-al-boicottaggio trovate una guida aggiornata più completa al Boicottaggio di aziende complici e prodotti israeliani.
Infine, in giugno è stata lanciata la campagna “IO NON COMPRO IL GENOCIDIO” in cui il movimento promotore @GazaLastDay invita non solo ad evitare di acquistare prodotti israeliani, ma anche a chiedere alle catene dei supermercati e a ogni tipo di attività commerciale di interrompere le relazioni con Israele. La Coop ha già ritirato alcuni prodotti israeliani (arachidi, tahina e articoli Sodastream) dai supermercati: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/24/coop-prodotti-israele-gaza-cola-notizie/8038325/