Cile: Lettera del popolo Mapuche al Presidente, e voto per la Nuova Costituzione Agosto ’22

José Nain e Margot Collipal (Associazione Regionale Mapuche Folilko), referenti dei due progetti della ReteRR con il popolo Mapuche, ci tengono costantemente aggiornati sul lavoro instancabile dell’Associazione per un dialogo con il nuovo governo del presidente Boric. Lavoro intensificato in questi mesi di fermento prima del 4 settembre, quando il popolo cileno andrà alle urne per approvare (o respingere, secondo i voleri della destra) la nuova Costituzione.

Il 10 agosto scrivono: “Le questioni mapuche non sono cambiate molto con il nuovo governo. Le nostre terre sono totalmente militarizzate per lo stato di eccezione costituzionale che la pressione della destra conservatrice è riuscita a ristabilire. Osserviamo una chiara mancanza di esperienza dei nuovi rappresentanti politici nella regione. Questo fatto crea un’incertezza su una possibile via d’uscita, soprattutto con lo scenario politico che affrontiamo di fronte al plebiscito del 4 settembre. …Stiamo lavorando con molte comunità della regione dell’Araucania per giungere al più presto a un incontro con il presidente Gabriel Boric. Il presidente, nel suo discorso pubblico del 1° giugno, ha fatto cenno al Trattato di Tapihue del 1825 (firmato dallo Stato Cileno), che riconosce la Sovranità Territoriale del Popolo Mapuche dal fiume Bio Bio a sud. …La scorsa settimana abbiamo inviato una lettera al Presidente [gli assi tematici proposti per il dialogo sono: terre Mapuche, libera determina-zione, diritto all’acqua, consultazione previa e informata sui piani di sviluppo produttivo nelle terre Mapuche; testo integrale in https://reterr.it]. Abbiamo concordato un incontro al Palacio de la Moneda. …Il 4 settembre andremo alle urne per votare una nuova Costituzione. Come Mapuche staremo meglio con la nuova Costituzione [che sancisce autonomia territoriale e recupero delle terre ancestrali da parte dei popoli originari], saremo per l’APPROVAZIONE. E’ un fatto storico per il Cile e molto meglio per i popoli indigeni.” Il 27 agosto José Nain con una delegazione delle comunità Mapuche del Wallmapu ha incontrato la ministra dell’Interno Izkia Siches. La destra politica e i grandi gruppi economici che respingeranno la proposta sembrano però in netto vantaggio.