Cile, regioni del Bio Bio e dell’Araucania: Lettera dalle Comunità Mapuche Aprile ’23

Margot Collipal Curaqueo e José Nain Perez, responsabili dell’Associazione Regionale Mapuche Folilko e referenti delle operazioni Mapuche sostenute dalla Rete Radié Resch, scrivono alla Rete una lettera di ringraziamento che fa anche il punto sull’attuale situazione del popolo Mapuche:

“Amici e amiche, che fate parte della ReteRR ricevete i nostri più sinceri saluti e l’affetto dei membri dell’Associazione Regionale Mapuche Folilko e delle comunità Mapuche che ne fanno parte. … Il processo costituente per cambiare la Costituzione di Pinochet era l’occasione storica per cambiare il destino del paese, ma la destra economica e quella politica hanno iniziato a creare dubbi e timori verso la futura nuova costituzione che hanno fatto vincere il rifiuto. Attualmente si sta discutendo la possibilità di far ripartire un nuovo processo costituzionale che sarà gestito dai partiti politici, senza la partecipazione dei popoli indigeni e della società civile. Il Cile ha un governo giovane salito al potere con un’immensa maggioranza. Nelle campagne e nelle città era fiorita la speranza nel giovane presidente che aveva sostenuto le rivendicazioni sociali e il riconoscimento dei diritti delle popolazioni indigene. Ma una volta che il governo del presidente Boric si è insediato, la destra politica ha cominciato a fare molta pressione per indebolire il programma di governo. Il discorso del governo ha cominciato a moderarsi e a cadere nella continuità del governo Piñera. Lo dimostra il fatto che il presidente Boric mantiene attualmente lo stato di eccezione nelle regioni mapuche promosso da Piñera e il suo programma di governo è stato modificato in un programma di addomesticamento delle comunità mapuche.

Poi febbraio 2023. Nelle regioni Bio Bio e Araucanía sono iniziati gli incendi e il fuoco ha distrutto tutto sul suo cammino. Non ci sono parole per descrivere tanto dolore nelle famiglie mapuche. Ma quello che fa più male è l’assenza dello Stato e delle sue istituzioni. Abbiamo più di duecento comunità mapuche colpite, sopravvissute solo grazie alla solidarietà dei vicini e di alcune organizzazioni non governative di azione sociale. Ancora una volta in questa tragedia abbiamo avuto la solidarietà della Rete, che tradurremo in aiuto alle famiglie che hanno bisogno di tutto. Acquisteremo materiali per la riparazione di impianti idrici gravemente colpiti. Nel caso della mia comunità, Pangueco, aiuteremo a costruire spazi in cui le famiglie possano vivere temporaneamente, finché lo Stato assegni loro una casa.

Sugli incendi si è detto di tutto, persino che ci sono dei Mapuche che appiccano il fuoco e che le comunità mapuche hanno ostacolato le brigate che combattono gli incendi. Sono solo commenti malevoli per infangare il nostro popolo. La realtà è che questa volta gli incendi hanno colpito direttamente le comunità mapuche e i contadini non mapuche, ma non le aziende forestali che hanno assicurato le loro foreste. Questo è tutto quello che possiamo condividere con voi per ora, abbiamo solo parole di ringraziamento alla Rete e ai nostri referenti di Brescia. …Vi terremo informati su quanto accade nelle nostre terre. Fraternamente.”

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