Gyumri, Armenia: Operazione falegnameria allargata ai profughi dell’Artsakh Marzo ’24

Nell’ultimo Coordinamento della Rete Radié Resch, Kariné Gyadukyan, referente locale del progetto di formazione professionale sostenuto dalla Rete in Armenia, connessa con noi da Gyumri, ci ha raccontato che altri partecipanti al corso di falegnameria hanno già trovato lavoro. In questo momento servono falegnami perché le costruzioni di abitazioni aumentano (nonostante la maggior parte della popolazione non possa poi usufruirne), così servono mobili ma, data la mancanza di un collegamento ferroviario interno, quelli che arrivano dall’esterno costano tantissimo.

Inoltre, lo Stato si è impegnato a trovare alberghi e case vuote per i 115.000 profughi arrivati a fine settembre dall’Artsakh (o Nagorno Karabakh, l’enclave armena che era situata in Azerbaijan), fuggiti senza aver tempo di prendere nulla, alcuni neanche le scarpe. Tutta la popolazione si sta impegnando a contribuire ai bisogni primari delle nuove famiglie arrivate. Tuttavia, c’è bisogno di integrare queste persone nella società: bisogno che le/i bambine/i e le/i ragazze/i (che hanno già perso un anno scolastico) vadano a scuola, e che gli adulti trovino un lavoro. Al riguardo, ci comunica che la partecipazione al corso per falegnami, così come ad altri corsi professionali (per pasticcieri, parrucchieri) sostenuti dalla ReteRR e rivolti a persone disoccupate di famiglie vulnerabili, sarà estesa alle persone profughe dell’Artsakh. Il Coordinamento approva il rinnovo dell’operazione per il prossimo triennio.

 

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