Pujilì, Ecuador: diritto all’acqua negato alla Comunità indigena di San IsidroNovembre ’22

A fine ottobre Nidia Arrobo Rodas e Porfirio Allauca Guaman, responsabili della Fundaciòn Pueblo Indio e referenti di una precedente operazione della Rete Radié Resch, ci hanno inviato una petizione internazionale al Viceministro dell’Acqua dell’Ecuador perché la Comunidad Ancestral de San Isidro possa avere accesso all’acqua dell’altopiano.

Situata nell’altopiano Chaupiurco del Canton Pujilì, provincia di Cotopaxi, questa Comunità indigena sta soffrendo da diversi anni attacchi e aggressioni, inclusi sfratti e incendi di abitazioni, da parte di appartenenti alle Comunità vicine mossi da interessi personali per l’utilizzo del terreno che appartiene invece ancestralmente alla Comunità indigena. Dall’aprile scorso gli attacchi sono arrivati a negare l’accesso all’acqua non solo per l’irrigazione dei campi, ma anche per il fabbisogno personale. Così che il minimo vitale di acqua arriva alla Comunità solo attraverso cisterne e camion. Dopo diverse azioni legali intraprese dalla Comunità indigena, il 4 ottobre ’22 la Corte Costituzionale si è espressa a favore della Comunità indigena, che ha quindi avviato la petizione perché l’area sia dichiarata Area di Protezione Idrica San Isidro e il servizio dell’acqua restituito immediatamente.

Il tempo per le firme era limitatissimo: come ReteRR ne abbiamo raccolte il più possibile. Poco dopo sono arrivati i ringraziamenti di Nidia e Mons. Leonidas Proaño per l’esteso e pronto coinvolgimento (450 Associazioni di 31 diversi Paesi).

 

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