Purús, Amazzonia: seconda parte dell’incontro con Tony Lopez Gonzales Gennaio ’25

Questa è la seconda parte della sintesi dell’incontro con la dottoressa Tony Lopez Gonzales (la prima in un post del mese scorso), focalizzata sul suo lavoro di assistenza e prevenzione sanitaria in stretta collaborazione con un gruppo di persone native, e sul più recente progetto della scuola. Come avete sentito, il Purús è una regione di pesanti malattie endemiche (morbo di Hansen, dengue, malaria che colpisce l’intera popolazione), Tony è specializzata in malattie tropicali e vive da 33 anni su una barca-ospedale lungo il Rio Purús e tra le Comunità indigene rurali della regione (più di 170), lontane giorni di navigazione dall’unica cittadina con una struttura sanitaria. La barca-ospedale impiega 7 mesi per poter raggiungere almeno una volta ogni Comunità (e naturalmente fermarvisi qualche giorno, secondo le necessità).

Sulla barca con Tony vivono e lavorano circa 10 persone native che ruotano con altre ogni 20-30 giorni circa, per evitare prolungati periodi di separazione dalle loro famiglie. Queste persone sono operatrici e operatori sanitari che Tony stessa ha potuto formare nei 33 anni di vita condivisa con le Comunità del Purús. Sulla barca la routine del gruppo di lavoro inizia molto presto: alle 4 del mattino per avere il tempo di pianificare insieme la giornata, poi il gruppo sbarca e si incammina verso il villaggio della Comunità da raggiungere, a volte abbastanza vicina al fiume, a volte lontana ore di cammino. Il primo giorno di visita chiedono il permesso di accesso al capo-villaggio e organizzano una riunione con tutta la Comunità per presentare, discutere e condividere il senso delle visite e la volontà di piena collaborazione. Trovare disponibilità, curiosità e interesse è abbastanza facile ed ha portato anche a una fertile collaborazione con la Sciamana (o lo Sciamano) presente in ogni villaggio, e la sua sapienza della cura -per quanto possibile- con l’uso delle erbe. Tony racconta che dalle Sciamane ha appreso l’efficacia dell’artemisia contro la malaria ed oggi in quasi ogni villaggio è stata creata una farmacia di erbe medicinali.

Tra gli obiettivi primari delle visite casa(palafitta)-per-casa condivisi con la Comunità c’è quello di dare/acquisire autonomia sia nell’individuare i segnali delle malattie sia nel convivere con gli effetti delle malattie anche più pesanti. Ad esempio, i malati di hanseniase (lebbra) che hanno dita o piedi/mani amputati hanno imparato a costruirsi piccole protesi con i materiali disponibili per ri-acquisire un minimo di funzionalità. Il gruppo di operatrici/operatori sanitari rientra alla barca entro le 18 per evitare l’intensificarsi della presenza delle zanzare dopo il tramonto. I malati più gravi vengono portati sulla barca per essere curati ed eventualmente portati all’ospedale di Labrea (a 2-3gg navigazione) o Manaus (a 6-7gg di navigazione).

Riguardo all’operazione ‘Scuole di Salute – Scuole di Vita’, della quale come Rete Radié Resch Lecco siamo referenti, la prima scuola rurale è stata costruita con la collaborazione di una delle Comunità due anni fa, quando Francisco Cavalcante dos Santos-detto Junior si è laureato in Pedagogia. Francisco è stato tra i primi giovani nativi a laurearsi (per ora ancora pochissimi) grazie al progetto ‘Borse di studio’.

Esclusi i periodi di estreme piogge o siccità (che rende impraticabile la navigazione che non sia in canoa), la scuola è attiva tutte le mattine, dalle 6 alle 10 (spesso alle 12), tutti i giorni della settimana inclusa la domenica, per richiesta della popolazione locale che ama parteciparvi. E’ infatti frequentata non solo da bambine e bambini delle Comunità più vicine, ma anche dagli adulti che arrivano dopo aver terminato la pesca o altre attività lavorative.

Obiettivi primari della scuola sono la prevenzione sanitaria e l’alfabetizzazione. Al riguardo, Francisco Junior sta sviluppando un metodo per insegnare il portoghese e un po’ di matematica tenendo costante il riferimento alla salute. Il portoghese non è conosciuto dalla maggioranza delle Comunità rurali, che abitualmente parlano nell’idioma del proprio gruppo etnico, ma essenziale per favorire il percorso di studio dei giovani e l’integrazione sociale delle realtà rurali dove la vita è diventata sempre più difficile (vedi post dicembre’24) con le realtà urbane. Tra gli obiettivi anche lo sviluppo di coscienza politica tra gli adulti e, a lungo termine, la costruzione di altre scuole per ampliare la copertura educativa in queste zone di difficile accesso.

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